Nuovo Dpcm, la protesta di una titolare di palestra: “basta, tengo aperto”

La protesta di una titolare di palestra
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La protesta di una titolare di palestra al nuovo Dpcm per salvare la sua attività. Alessandra Filippi è la giovane proprietaria di una palestra a Magnano in provincia di Milano. L’imprenditrice non ci sta. Il suo è un grido di sfida per salvare la Fit and Furios.

L’ultimo Dpcm in vigore dal 26 ottobre prevedere la chiusura di molte attività considerate non di prima necessità. Tra queste rientrano anche palestre e piscine. Ovviamente questa notizia ha fatto infuriare molti imprenditori. Dopo il lockdown di inizio anno, chiudere nuovamente per tanti significa rischiare il fallimento.

Tra le tante proteste che si stanno verificando in queste ore, si unisce una pacifica ma tagliente. Si tratta di quella portata avanti da Alessandra Filippi. La giovane titolare della Fit and Furios non ci sta a chiudere un’altra volta.

“Basta, tengo aperto. Ho già perso 16mila euro”, ha detto l’imprenditrice. Intervistata dal Messaggero Veneto ha spiegato: “L’esercizio motorio è fondamentale per la salute e palestre e piscine sono essenziali: io tengo aperto, non mi interessa quanto è contemplato all’interno dell’ultimo Dpcm”.

Nuovo Dpcm, la protesta di una titolare di palestra: “basta, tengo aperto”.

La posizione della donna è chiara. La sua convinzione è che una chiusura adesso segnerebbe la fine per la sua attività. Inoltre ha spiegato come nella sua palestra ogni disposizione venga seguita con attenzione.

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“Da quando è esplosa la pandemia, ci siamo adeguati alle richieste del governo, rispettando alla lettera le regole e adottando gli accorgimenti necessari.”

La convinzione della giovane è che non dovrebbero essere chiuse indistintamente tutte le palestre. Ad essere penalizzati dovrebbero essere solo gli esercizi che non rispettano le norme.

Del resto il precedente Dpcm aveva dato un avvertimento a tutte queste attività. Molte palestre hanno adottato tutti i protoccoli per svolgere esercizio fisico in totale sicurezza. Nonostante questo, a distanza di una settimana è arrivata la chiusura generalizzata.

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