Coronavirus: Conte sbatte i pugni contro l’Europa e rifiuta gli aiuti all’Italia

Conte sbatte i pugni
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Conte sbatte i pugni contro l’UE e rifiuta la bozza di conclusioni sugli aiuti all’Italia.

Questo è quanto è stato reso noto dopo la videocall del Consiglio Europeo.

In sintesi il nostro Premier ha ritenuto inadeguati gli aiuti decisi dall’Unione Europea per sostenere l’Italia nella lotta al coronavirus.

“Non accettare il draft preparato nonostante gli sherpa italiani avessero ottenuto quasi tutto, compresa l’eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes”.

Questo viene reso noto da fonti provenienti da Palazzo Chigi.

Conte quindi sbatte i pugni e da all’Europa 10 giorni per presentare una proposta più adeguata alla situazione.

Gli aiuti non possono consistere in strumenti e meccanismi elaborati in passato. La richiesta di Conte è di utilizzare strumenti nuovi, innovativi. Studiati e pensati appositamente per l’emergenza che stiamo vivendo.

E così come il nostro Premier, la pensa anche Pedro Sanchez Presidente del Governo spagnolo.

Conte sbatte i pugni contro l’UE e rifiuta la bozza di conclusioni sugli aiuti all’Italia.

La richiesta dei due politici è quella di adeguare entro 10 giorni la bozza di conclusioni dell’UE.

“Una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo”.
Questo è ciò che l’Europa dovrebbe impegnarsi a trovare, secondo i due premier.

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Quindi un rifiuto deciso alla bozza preparata dall’Europa. Una crisi straordinaria come questa ha bisogno di strumenti straordinari per affrontarla. Se gli aiuti son quelli proposti per loro, a detta del Premier, l’Italia non ne ha bisogno. L’UE può pure tenerseli.

“Servono strumenti nuovi, è shock epocale”

Un messaggio che sembra aver ricevuto un’apertura anche da molte altre nazioni, Oltre l’appoggio del Premier spagnolo, anche Francia, Irlanda, Grecia, Portogallo e Lussemburgo. Paesi che sembrano aprire ad un possibile sostegno, con ampio gradimento di Conte.

Vedremo nei prossimi giorni se il messaggio durante la conference call sortirà un esito positivo. E se gli aiuti dell’Europa diventeranno più adeguati all’emergenza che stiamo attraversando.

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