Una Telefonata Inaspettata Dalla Mia Nipotina

Una Telefonata Inaspettata
Emozioni

Una Telefonata Inaspettata.

Non era una serata come le altre. Quando il telefono ha squillato e ho letto il nome della mia nipotina, sono rimasta sorpresa. Silvia ha solo cinque anni e non mi ha mai chiamato da sola. La sua voce, dolce e sommessa, mi ha subito fatto capire che qualcosa non andava.

«Nonna… puoi venire a prendermi per dormire da te stanotte?»
Mi si è stretto il cuore. La sua voce era troppo calma, troppo bassa per essere quella della mia piccola chiacchierona piena di vita. Silvia è una bambina vivace, con i riccioli biondi che ballano quando corre, gli occhi grandi e blu e una fantasia sconfinata: parla di unicorni, draghi e pirati spaziali.

Ma quella sera non c’era nessuna fantasia nella sua voce. Solo un sussurro spaventato.
«C’è la mamma con te?» ho chiesto subito.
«Sì. Ma fa finta.»
«Finta di cosa, tesoro?»
«Di non avere paura.»

La linea è caduta. Il mio cuore è schizzato in gola.


Una Telefonata Inaspettata: Una Famiglia Legata dall’Amore

Lascia che ti racconti chi siamo.
Io mi chiamo Teresa, ho sessantuno anni, sono vedova da cinque e vivo nella stessa casa da trent’anni. Bevo tè ogni sera e passo troppo tempo a preoccuparmi. Mia figlia, Chiara, ha trentasei anni. È una donna intelligente, gentile, un po’ introversa. Lavora in biblioteca e ama i cruciverba. Da quando suo marito è morto in un incidente, non ha più avuto relazioni. È forte, ma so che sta ancora guarendo.

LEGGI ANCHE  Il giorno del matrimonio si trasforma in shock

Da quando mio marito Giulio ci ha lasciate per un ictus, siamo rimaste solo noi tre: Chiara, Silvia e io. Non viviamo sotto lo stesso tetto, ma quasi. Silvia ha un suo cassetto pieno di vestitini a casa mia. Io cucino, Chiara porta i libri, ci scambiamo cene e abbracci.

Ed è proprio per questo che ho capito subito che qualcosa non andava. La voce di Silvia era troppo adulta per essere una bambina. Il suo tono mi diceva che stava cercando di essere coraggiosa. Ma da cosa?


La Corsa Verso l’Incertezza

Ho provato a richiamare Chiara, ma non rispondeva. Messaggi, chiamate, tutto inutile.
«Tutto bene? Richiamami, per favore», avevo scritto.

Poi ho afferrato le chiavi e sono corsa fuori. Il cielo si stava facendo scuro, e i lampioni cominciavano ad accendersi. Mentre guidavo, l’ansia cresceva dentro di me come un’onda che non si ferma. Ho passato due semafori rossi senza pensarci. Ogni secondo senza notizie sembrava eterno.

Continuavo a ripetere a me stessa: «Chiama ancora. Manda un altro messaggio.»
Ma non ricevevo alcuna risposta. Solo silenzio. E il silenzio è la cosa più assordante quando ami qualcuno.

LEGGI ANCHE  L'empatia è una risorsa molto antica e davvero preziosa

Avevo la mente affollata: Chiara stava male? Qualcuno era entrato in casa? Silvia si era nascosta?
E quelle parole: “Sta facendo finta di non avere paura.”
Fingeva per non spaventare la bambina? O per nascondere qualcosa a qualcuno?

Continua nella pagina successiva. Clicca QUI o qui sotto


0 Condivisioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.