Un incontro atteso con timore, tutto è iniziato così.
Quando Luca chiese la mano di Chiara, l’emozione le impedì di trattenere le lacrime. Era un momento che sognava da tempo e, quando i suoi genitori, una coppia benestante e molto protettiva, conobbero il giovane, ne furono inizialmente colpiti: educato, lavoratore, rispettoso. Eppure qualcosa li lasciava perplessi. Nonostante i mesi trascorressero, Luca sembrava restio a presentare la sua famiglia. Ogni volta che l’argomento veniva fuori, cambiava discorso.
— I miei sono persone semplici, — spiegava con garbo. — Mio padre fa l’operaio in un’officina, mia madre è in pensione. Vivono in campagna, lontani dalla frenesia cittadina. Non vorrei che si sentissero fuori luogo.
Chiara, invece, era entusiasta all’idea: non le importava nulla del ceto sociale o delle apparenze. Per lei, ciò che contava davvero era la bontà delle persone. Era convinta che, una volta conosciutisi, anche i suoi genitori avrebbero apprezzato quella genuinità.
Un incontro atteso con timore: Il giorno dell’incontro
Alla fine, l’incontro tanto atteso arrivò. I genitori di Luca si presentarono con un abbigliamento umile: il padre indossava un vecchio completo liso e scarpe consumate, la madre un cappotto datato e un foulard sbiadito. Nulla di appariscente, nulla di studiato: solo loro stessi, nella loro autenticità.
Appena entrarono nell’elegante appartamento dei genitori di Chiara, l’atmosfera si fece tesa. La madre di Chiara li accolse con un sorriso tirato, mentre il padre controllava l’orologio con malcelata impazienza.
A tavola, la conversazione arrancava. Le domande, pur cortesi, suonavano come interrogatori mascherati. A un certo punto, la madre di Chiara commentò con ironia:
— Ho sentito dire che allevate animali. Una vita rustica…
— Sì, abbiamo qualche gallina e un piccolo orto. Ci piace vivere con ciò che la terra ci offre, — rispose con calma e dignità la madre di Luca.
Luca, in silenzio, osservava la scena con disagio, stringendo le mani sotto il tavolo.
La verità che sorprende
Dopo alcuni minuti di tensione crescente, il padre di Chiara affrontò la questione che aveva davvero a cuore:
— Abbiamo una sola figlia e vogliamo il meglio per lei. Come pensate di garantirle stabilità?
Il padre di Luca si alzò in piedi con lentezza. Guardò negli occhi l’uomo seduto di fronte e parlò con fermezza:
— Non possediamo grandi ricchezze, ma abbiamo sempre vissuto del nostro lavoro onesto. Abbiamo una casa, qualche terreno e valori solidi. Abbiamo cresciuto nostro figlio con rispetto, integrità e dignità.
Poi, tirò fuori una busta e la posò sul tavolo:
— Qui c’è l’atto di vendita di un appezzamento di terra che abbiamo ceduto. Il ricavato è già stato versato sul conto di Luca. Non cerchiamo approvazione, solo la possibilità di offrire felicità a nostro figlio. E, se lo permettete, anche a vostra figlia.
Detto questo, prese per mano sua moglie e uscì dalla stanza in silenzio.
Continua nella pagina successiva. Clicca QUI o qui sotto