Un’eredità misteriosa: la casa dimenticata nella campagna

Un’eredità misteriosa
Storie di vita

Un’eredità misteriosa: la casa dimenticata nella campagna.

Quando Carla aprì la porta di quella casa isolata, sentì un brivido correrle lungo la schiena. Mai avrebbe immaginato che proprio quel luogo, ereditato in circostanze così strane, avrebbe cambiato per sempre la sua vita.

Tutto era cominciato sei mesi prima, con la morte improvvisa di suo marito, Andrea. L’uomo, un tempo ricco imprenditore, era fuggito con una giovane amante, la figlia del suo capo. Dopo un periodo di eccessi e dissolutezza, Andrea era stato trovato morto, stroncato da un infarto. I beni erano spariti nel nulla, consumati dal gioco e dall’alcol. Ma nel testamento, sorprendentemente, aveva lasciato qualcosa alla sua ex-moglie: una casa sperduta in un villaggio rurale chiamato Collebruno.

Carla non si aspettava niente da quell’eredità. Aveva già perso tutto, tranne i suoi due figli: la dolce Sara, di dodici anni, e il piccolo e vivace Luca, di otto. Le difficoltà economiche si facevano sempre più pesanti, e la città diventava ogni giorno più soffocante. Così decise di partire per Collebruno, sperando di vendere la proprietà e iniziare da capo.

La partenza e i primi segni dell’ignoto

— State partendo? — La voce stridula della vicina, la pensionata signora Teresa, fece sobbalzare Carla mentre stava chiudendo la porta del suo appartamento.

LEGGI ANCHE  Bullismo: come insegnare ai nostri figli a non diventare né bulli né vittime

— Buongiorno, signora Teresa. Sì, andiamo via per un po’. Non ha senso tenere i bambini in città durante l’estate. Ci trasferiamo da alcuni parenti fino a settembre.

Era una mezza verità. Nessun parente li aspettava. Carla stava andando verso l’ignoto, ma era decisa a trovare una nuova strada per lei e per i suoi figli.

Arrivati a Collebruno, un anziano del posto, Matteo, si offrì di accompagnarli alla casa. L’uomo era gentile, ma durante il tragitto sembrava titubante.

— Quella casa… è un posto strano, signora. Non è malridotta, anzi. Però… le persone del posto dicono di aver visto cose che non riescono a spiegare.

Carla non voleva ascoltare superstizioni di paese. Era troppo stanca e i bambini avevano bisogno di riposo. Quando aprì la porta della casa, si trovò davanti a un interno polveroso ma affascinante, fermo nel tempo. C’erano simboli strani sui muri, vecchie mappe appese ovunque e un’intera stanza tappezzata di fotografie di oggetti volanti non identificati.

“Cosa combinava Andrea in questo posto?” si chiese Carla. Ma forse il collezionista di stranezze era il precedente proprietario, quel tale “Amedeo” di cui Matteo aveva parlato en passant.

LEGGI ANCHE  Un segreto svelato: la forza della fiducia in famiglia

Continua nella pagina successiva. Clicca QUI o qui sotto


0 Condivisioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.