Una scoperta in soffitta: il segreto che ha cambiato tutto.
Una scoperta in soffitta, tutto iniziò quel giorno. Nel silenzio di una calda giornata estiva, Lucia si infilò i guanti di gomma, pronta a dare una mano con le pulizie nella casa di campagna della suocera. Salì su uno sgabello con fare deciso, puntando dritto a una ragnatela ostinata che da mezz’ora resisteva caparbiamente in un angolo della soffitta.
— Carla, vuoi riposarti un attimo? — gridò Lucia dall’alto. — Qui posso cavarmela da sola!
— Mi hai preso per una vecchietta? — ribatté con finta indignazione la suocera. — Ho solo settantotto anni! Sono ancora nel fiore della vita!
Lucia sorrise. Erano trentacinque anni che vivevano sotto lo stesso tetto. Carla era sempre stata una roccia: indipendente, energica, instancabile. Anche ora, nonostante l’età e i piccoli acciacchi, non si arrendeva mai.
— Piuttosto dimmi quando arriva Matteo — insistette Carla. — Doveva sistemare il tetto. Si è trattenuto ancora in ufficio?
— Ha chiamato. Ha detto che passerà dopo pranzo — rispose Lucia, passando a un altro angolo della soffitta. — Sai com’è fatto… con lui c’è sempre qualche emergenza.
Carla borbottò qualcosa, poi si mise a trafficare in cucina. Lucia la sentì armeggiare con i piatti e sorrise. “Instancabile davvero”, pensò.
Una scoperta in soffitta: Vecchi scatoloni e una verità scomoda
Nel mentre, tra polvere e scatole dimenticate, Lucia scoprì una vecchia cassa in legno. Decise di aprirla, spinta dalla curiosità. All’interno trovò lettere, fotografie e documenti ingialliti dal tempo: i ricordi di una famiglia intera.
— Vuoi un tè? — la voce di Carla arrivò dal piano di sotto.
— Certo, arrivo subito! — rispose Lucia, ma la sua attenzione venne catturata da una cartellina lucida, ben diversa dal resto.
Aprendola, si trovò davanti un contratto recente di compravendita. Si trattava proprio dell’appartamento di città dove viveva con Matteo da quindici anni. Ma qualcosa la fece sussultare: il nome riportato come acquirente era solo quello di Matteo Bianchi. Nessuna traccia del suo.
— Ma che significa? — mormorò confusa.
Scartabellò altre carte presenti nella cartellina: un terreno in un quartiere residenziale, estratti conto bancari, procure. Sempre e solo a nome di Matteo. Nessuna firma sua. Nessuna condivisione.
Il cuore prese a batterle forte. Sedette sul pavimento, cercando di mettere ordine nei pensieri. “Abbiamo scelto insieme quell’appartamento, scelto i mobili, risparmiato ogni mese… e lui l’ha intestato solo a sé?”
Dubbi, silenzi e una sera che cambia la vita
Lucia scese per prendere il tè, con la cartellina ben nascosta nella borsa. Cercò di sorridere e fare conversazione, ma i pensieri si rincorrevano nella sua mente. Possibile che fosse tutto un malinteso? Possibile che Matteo avesse solo “dimenticato” di dirglielo?
— Sei pallida — osservò Carla — Non stai bene?
— Solo un po’ stanca — rispose Lucia. — Senti, Matteo ti ha mai parlato di un terreno che ha comprato?
— No — rispose la suocera, incuriosita. — Perché?
— Nulla, solo una curiosità — minimizzò Lucia.
Poco dopo, si sentì il rumore dell’auto nel vialetto. Era Matteo. Come sempre, entrò sorridente, diede un bacio a Lucia e porse una busta della spesa alla madre.
— Allora, tutto a posto? Le mie donne preferite hanno conquistato la soffitta?
— Tua moglie è un tesoro — disse Carla. — Ma tu, come al solito, sei in ritardo.
Lucia osservava il marito in silenzio. Trentacinque anni insieme. Eppure in quel momento, per la prima volta, si sentiva una perfetta sconosciuta accanto a lui.
— Sei silenziosa oggi — notò Matteo.
— Solo stanca — rispose lei, cercando di nascondere l’agitazione.
Quella notte non riuscì a dormire. Le domande la tormentavano. E se non fosse stata solo distrazione? Se Matteo avesse davvero nascosto tutto consapevolmente?
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