Mia figlia e mio genero sono morti due anni fa. Poi i miei nipotini hanno urlato: “Nonna, guarda, sono mamma e papà!”
Un dolore che non passa mai
Il dolore per la perdita di una persona cara è qualcosa che ti accompagna ogni giorno, anche quando pensi di aver imparato a conviverci. Lo so bene io, Maria, che da due anni vivo con il peso insopportabile della morte di mia figlia Claudia e di suo marito Matteo. Un incidente terribile li ha portati via, lasciando me sola con i miei nipotini, Luca e Marco, ancora troppo piccoli per comprendere davvero la tragedia che li aveva colpiti.
Da quel giorno, ho fatto del mio meglio per garantire loro una vita serena, anche se il vuoto lasciato da Claudia e Matteo era impossibile da colmare. Ho trasformato il mio dolore in forza, cercando ogni giorno di essere non solo una nonna, ma anche una figura materna e paterna. Ma la vita, a volte, è più incredibile di qualsiasi immaginazione.
Una lettera misteriosa e una scoperta inquietante
Una mattina qualunque, mentre sorseggiavo il caffè nella mia cucina, trovai una busta anonima nella cassetta della posta. Il cuore cominciò a battermi più forte non appena lessi le parole scritte su quel foglio bianco: “Non sono veramente andati via.”
Le mani mi tremavano, la mente correva a mille. Era uno scherzo crudele? Un errore? Oppure qualcosa di più?
Non feci in tempo a riflettere che il mio cellulare vibrò. Una notifica della banca mi segnalava un acquisto effettuato con la carta di credito di Claudia, una carta che non avevo mai disattivato, quasi fosse un ultimo legame tangibile con mia figlia. La tenevo chiusa in un cassetto da anni. Come poteva essere stata usata?
Chiamai immediatamente il servizio clienti e, con voce tremante, spiegai la situazione. L’operatore, gentile ma visibilmente sorpreso, mi informò che l’acquisto era stato effettuato con una carta virtuale collegata a quel conto. Una carta attivata una settimana prima della data del presunto decesso.
Mia figlia e mio genero sono morti: Le coincidenze non esistono
La notizia mi gettò nel caos. Chi aveva creato quella carta virtuale? E perché? Tutto sembrava assurdo, eppure qualcosa dentro di me mi diceva che dovevo indagare. Controllai il luogo dell’acquisto: un piccolo caffè sul lungomare della nostra cittadina. Pensai di andarci il fine settimana, magari per caso, magari con una scusa.
Il sabato arrivò, e decisi di portare Luca e Marco in spiaggia. Era una giornata serena, i bambini giocavano spensierati tra le onde, le loro risate risuonavano nel vento. Mia amica Teresa era con me, e per un attimo tutto sembrava normale.
Ma all’improvviso, Luca si fermò e gridò: “Nonna, guarda! Quelli sono mamma e papà!” Indicava un tavolino del bar sulla spiaggia. Rimasi paralizzata.
Continua nella pagina successiva. Clicca QUI o qui sotto