Il colpo di scena prima delle nozze.
Ero sul punto di sposare l’uomo che credevo perfetto, finché una sconosciuta mi fermò per strada e mi disse: “Non è chi credi.”
Andrea sembrava incarnare ogni qualità desiderabile: intelligente, premuroso, affettuoso, e sì, anche agiato. Due giorni prima delle nozze, mentre camminavo mano nella mano con lui sotto il sole tiepido del tardo pomeriggio, una donna dall’aria sfinita mi si avvicinò. I suoi vestiti cadenti e lo sguardo carico di tristezza rivelavano una storia delicata, ma la mia attenzione si focalizzò su quelle parole che mi trafissero come un fulmine: “Non è chi crede di essere.” Mi consegnò un biglietto con un solo indirizzo e, senza aggiungere altro, svanì tra la gente.
Nell’istante in cui Andrea tornò con due caffè, sorridente com’era sempre stato, infilai quel foglio nella tasca del cappotto, cercando di mantenere la calma. “Tutto bene?” chiese lui. Risposi con voce incerta, attribuendo il mio volto arrossato al caldo, ma dentro sentivo un tumulto che non riuscivo più a ignorare.
Il colpo di scena prima delle nozze: L’incubo che si fa realtà
Quella notte dormii male, con la voce della sconosciuta che riecheggiava nelle orecchie. Il mattino seguente, col cuore in tumulto, decisi di seguire l’indirizzo. Ignorai ogni avvertimento interiore e mi avventurai in zone della città a me sconosciute: strade fatiscenti, edifici cadenti, atmosfera di abbandono. Appena arrivata, riconobbi un portone annerito dalle intemperie. Il cuore mi balzò al petto mentre scendevo dall’auto.
Bussai. La porta si aprì, e lei era lì, immobile, come se sapesse che sarei arrivata. “Sapevo che saresti venuta,” mi disse. La sua voce era calma, ferma. Entrai: l’odore di polvere, misto a caffè vecchio, invadeva ogni senso. Le luci soffuse, i mobili consumati, le pareti tappezzate di fotografie: Andrea da bambino, Andrea col diploma, Andrea alle feste. Ogni immagine era un colpo al cuore.
La rivelazione che spezza il cuore
All’improvviso, quella donna pronunciò parole che mi colpirono come pietre: “Mio figlio. Non volevo che un’altra donna soffrisse.” Rimasi senza fiato. “Figlio?” balbettai. “Andrea mi ha detto che sua madre vive all’estero.” Lei scosse la testa: “No, è cresciuto qui. Si è trasferito solo dopo aver iniziato a frequentarti.” L’uomo che amavo non era il rampollo ricco che mi aveva fatto credere. Lavorava come bidello, mascherava la sua verità con abiti costosi, macchine in prestito, piccoli favori. Aveva già usato questo schema: conquistare una donna benestante, sposarla, divorziare e spartirne i beni. Il mio futuro, secondo lei, era solo un’altra pedina nel suo piano.
Scossi la testa, negando ogni accusa. Ma dentro la mia fiducia è crollata in un attimo.
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